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Una cosa è certa: da quando la comunicazione è alla portata di tutti e sembra più facile comunicare, è molto più difficile che il nostro messaggio venga notato e preso in considerazione.
A volte ci sembra che a nessuno interessi ciò che stiamo dicendo.
Siamo bombardati ogni giorno da un numero enorme di messaggi, tanti quanti ne riceveva una persona, nell’arco della sua vita, in un’area metropolitana all’inizio del ‘900.
La nostra soglia di attenzione, in tutto questo caos, si è così drasticamente abbassata e non siamo in grado di prestare attenzione a tutti i messaggi che ci arrivano.
Questo vuol dire che è inutile comunicare ? No, a meno che non vogliamo sparire dal mercato.
Diceva Henry Ford: « Le anatre depongono le uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual’è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina».
Oggi se vogliamo far sapere quanto sono buone le nostre uova e farle assaggiare al nostro potenziale cliente, o abbiamo la forza di urlare più degli altri o dobbiamo comunicarglielo in modo diverso.
All’inizio di questo secolo, si è iniziato a capire, a livello mondiale, che non bastava più produrre prodotti e nemmeno marchi: bisognava produrre storie.
Anche secondo Seth Godin, inventore americano del marketing virale, il nuovo marketing ha lo scopo di raccontare storie e non di concepire pubblicità.
Questa corrente di pensiero ci ha portati nell’era della Brand Story e si è iniziato a parlare di storytelling.
Possiamo definire lo storytelling, l’arte di comunicare raccontando storie
Raccontare una storia è creare un universo narrativo, nel quale un soggetto (marca, prodotto, persona), prende per mano il proprio lettore (cliente, consumatore, stakeholder) portandolo a vivere una serie di emozioni e rendendolo partecipare a un destino, grazie a tutti i canali di comunicazione a disposizione.
È un gioco appassionante e tutto sommato naturale visto che le storie, da sempre, accompagnano la nostra vita.
Ogni volta che facciamo o diciamo qualcosa, infatti, stiamo facendo emergere, più o meno consapevolmente, la punta dell’iceberg di una storia spesso molto più complessa.
Andrea Fontana, uno dei massimi esperti di storytelling in Italia, sostiene infatti che le storie esistono già, devono solo essere scovate e portate in superficie.
Gabriele Trabucchi
Life& Business Coach_Storyteller
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perché possa essere coinvolgente, in grado di farsi ricordare e di farti ottenere il successo e la gratificazione che desideri
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È un viaggio alla ricerca della nostra felicità, qualsiasi sia il significato che, ognuno di noi, attribuisce a questo termine, gestendo le nostre emozioni, seguendo i nostri talenti, le nostre passioni, la nostra creatività, la nostra energia.
Leggi anche gli altri miei articoli sullo Storytelling:
• Serve davvero fare storytelling?
• Perché le storie ci appassionano?
• Che storia stai raccontando?
• Che storia vorresti raccontare?
